Il washlet, altro nome con cui è conosciuto il wc giapponese, fa bella mostra tra le prime pagine del nostro album fotografico dedicato al Giappone. No, non sono impazzita ma il water giapponese è un’alta opera di tecnologia; non sempre allo stesso modo e con le stesse funzioni ma sicuramente non possiamo pensare ad un “comune” gabinetto.
Anche nel libro illustrato dedicato al Giappone, di cui vi avevo parlato qui, c’è una pagina tutta per lui!
Concorderete con me che il wc giapponese non è un classico sanitario.
Il primo incontro, non considerando quello fugace dell’aeroporto, lo abbiamo avuto ad Osaka e per me è stato amore a prima vista.
Mi potete dare torto? Eccolo qui!
Il washlet di Osaka era il più completo perchè non tutti i water hanno le stesse funzionalità:
getto bidet
getto spray
funzione asciugatura
tavoletta riscaldata
tavoletta che si alza e abbassa da sola
deodorante incorporato
luce led notturna
musichetta con volume regolabile, per maggior privacy.
Il telecomando per poter utilizzare tutte queste funzioni spesso è parte integrante del copriasse ma capita altrettanto facilmente di vederlo fissato al muro a “portata di mano”.
Al muro, a mio avviso, è la versione più raffinata 🙂
Questa sotto è invece la pulsantiera a lato asse:
Bagni ad uso pubblico
In questi bagni non manca mai il pulsante sonoro, è simpatico entrare e sentire tutte queste musichette che generalmente riproducono suoni e rumori della natura come cinguettii, il fruscio di foglie e lo scorrere dell’acqua nei ruscelli.
Nei bagni ad uso pubblico è sempre presente una cospicua scorta di carta igienica e la pulizia è eccellente.
I bagni pubblici si trovano nei parchi, nei templi e per strada. Li ho sempre visti gratuiti.
Asciugare le mani
Non è scritto sulle guide e nessuno me ne aveva parlato ma nei bagni ad uso pubblico, e con queste parole intendo in senso ampio quelli presenti in stazione ma anche nei ristoranti, non è presente la carta per asciugare le mani o i classici asciugatori a muro.
Nei bagni pubblici vedrete i giapponesi prendere il loro piccolo fazzoletto o lavetta ed asciugarsi le mani. Poi verrà piegato e rimesso a posto. Se le prime volte pensavo fosse casuale poi ho capito funzionava così e adesso anche i miei bambini hanno la loro salviettina “asciuga mani” con i disegni giapponesi che utilizzano anche scuola nella loro sacchetta personale. E’ stato un acquisto indispensabile durante il viaggio.
Gli onsen alla prossima puntata 🙂
Ahahah ho adorato il tuo post. Il water giapponese meritava un articolo tutto per se. Ho pensato a lui oggi pomeriggio quando in una casa appena ristrutturata accanto al water ho visto un piccolo doccino, un omaggio in miniatura al water giapponese.
I wc giapponesi sono super, io ho adorato quelli che si aprono quando entri in bagno e si chiudono quando te ne vai… bellissimi!
vero un’esperienza i wc giapponesi! La prima volta che ci sono entrata pur avendone sentito parlare sono rimasta stupita. Grande la perfezione giapponese. Paese fantastico!
Anche se non sono mai stata in Giappone, ho letto moltissimo di questa strana mania dei giapponesi. Il ciclo alimentare viene esaltato fino alla fine! Sono adorabili nelle loro follie!
Simpatico questo racconto sul wc giapponese. Non ne ho mai visto uno dal vivo, ma nella puntata dei Simpson in cui la famiglia gialla va in Giappone, c’è Homer che osanna il water ed è troppo divertente.
Fantastico questo articolo sui washlet: li ho adorati fin dall’inizio!! E naturalmente non ho tardato anch’io ad acquistare la classica “lavetta” asciugamani con motivi tipici. Che ricordi! Che nostalgia!
Sono troppo simpatici i wc giapponesi! Ne voglio uno anche io!! Ahahahhahahha merita un articolo a parte, hai ragione!
In effetti questo particolare WC se lo meritava un articolo interamente dedicato a lui! Chi non vorrebbe la musichetta per coprire qualunque rumore nei bagni pubblici?!
Un WC multifunzione! Ma è una cosa fortissima, quasi quasi che faccio un viaggio in Giappone solo per il gusto di provarlo! 🙂
Troppo belli i wc multifunzione! Mi hai molto divertito nel tuo post perché li racconti seriamente come una vera opera d’arte. Li trovo assolutamente geniali e utilissimi nella funzione “risciacquo” che in viaggio e soprattutto all’estero (io che frequento la Francia ne so qualcosa) è sempre complicata!
Non sono mai stata in Giappone ma devo dire che questa cosa dei WC super animati mi fa un sacco ridere ed è anche questo uno dei motivi per cui voglio andare a vedere il Giappone 🙂
Sapevo che i WC giapponesi fossero molto particolari e già m’immagino a provare tutte le funzioni. Non sapevo però della salvietta per le mani. Bene a sapersi così da essere preparati. PS: adesso la voglio anche io la salvietta con i disegni giapponesi ahaha
Ho sentito tanto parlare del WC giapponese e mi fa piacere poterne scoprire qualche aspetto in più, come quello della musichetta! E’ incredibile leggere di bagni pubblici puliti, quando nove volte su dieci un po’ ovunque sono talmente sporchi che hai paura ad entrare, o almeno in Italia in certe stazioni ferroviarie. Ma i giapponesi sono molto avanti dal punto di vista dell’igiene!
Altro che il bidet italiano, il WC giapponese le ha tutte!!!!
Dopo un viaggio in Giappone, tornare a casa e usare il nostro banale wc italiano è quasi triste! Uno dei wc migliori avuti in Giappone lo abbiamo trovato nell’appartamento dove soggiornavamo a Kyoto: sulla vaschetta del wc c’era un piccolo lavandino così quando tiravi l’acqua potevi direttamente lavarti le mani lì
Questo articolo è davvero interessante, mi hai fatto scoprire un sacco di cose curiose. Wow!
In Giappone hanno una cultura particolare, a quanto pare sono attenti a tutto… e la musichetta nel bagno devo dire che è proprio un plus! Dovrebbe esserci anche in Italia.
Ahahah! Che ricordi! Ne ho sempre sentito parlare, ma prima di andare in Giappone non riuscivo ad immaginarli. È stata una vera esperienza 😉
Vow!! Ma pensa te che raffinatezza! Confrontandoli con i bagni pubblici che ci sono in Italia si nota ‘qualche differenza’. Non sempre la colpa è di chi li gestisce, ma anche delle persone che li utilizzano e che li lasciano in una maniera vergognosa. Mi chiedo solo: ma perchè la tavoletta riscaldata?? Che sciccheria!! Grazie, un post molto simpatico e ‘istruttivo’.
Oddio, sembra complicatissimo! Ammetto che mi ha colpito comunque… I giapponesi, da questo punto di vista, sono a dir poco avanti!|